Messaggio ai Rioni per il Palio del Niballo 2010


Da qualche anno il drappo del Palio è dipinto da artisti che mettono nella loro opera qualche riferimento alla figura di S. Pietro, rievocando in questo modo la storia del Palio del Niballo di Faenza che veniva disputato durante la fiera di S. Pietro, un tempo venerato come patrono della città. Nella storia passata erano rare le feste che non avessero una origine religiosa. La festa religiosa sfociava poi nella manifestazione popolare di una sagra, una fiera, una gara, nelle occasioni più varie per intrattenere e divertire. In un contesto di vita assai grama come era quella di una volta, le occasioni di svago non erano tante. Anche la festa religiosa, con la Messa cantata e la processione con l’immagine del Santo, era una esperienza di bellezza e di godimento spirituale; a completare la giornata vi era poi la festa in piazza e in famiglia.


L’edizione moderna del Palio ha avuto altre origini, ma ha voluto ricordare le sue antiche radici riportando da qualche anno la premiazione del rione vincitore sul sagrato del Duomo. In questo modo si è portato nel cuore della città il gesto più esaltante della giostra, che fa vivere un momento bello di aggregazione cittadina.


Mi pare che si possa dire che, poco alla volta, si va ricuperando non solo il contesto folcloristico e storico della gara del Palio, ma anche il suo significato spirituale. L’esito della fatica dei concorrenti, dei vari figuranti e della partecipazione appassionata dei diversi rioni deve essere la crescita di valori spirituali, che arricchiscono la vita personale e sociale, a cominciare da una sana emulazione, per finire al rispetto delle regole del gioco.


Quando tutto questo viene vissuto con impegno e lealtà, merita la dignità di stare di fronte a tutti. Qualcuno a volte si è chiesto perché si è portata la premiazione del Palio sul sagrato del Duomo. Oltre al legame storico che è stato ricuperato, c’è un momento bello di festa popolare, costruito attorno ad una gara che raccoglie l’operato di tanti giovani. L’impegno di quanti fanno del loro meglio per custodire tutto questo credo che debba essere riconosciuto e incoraggiato.


Con l’auspicio che anche quest’anno la festa del Palio sia all’altezza della sua tradizione, porgo il mio cordiale saluto a tutti i Rioni e benedico coloro che si impegnano per la sua migliore riuscita.

07-06-2010