Tracciato il percorso del Cammino sinodale in Diocesi: al lavoro équipe, moderatori e segretari

Comunione, partecipazione, missione: entra nel vivo il cammino sinodale che si è aperto in Diocesi il 17 ottobre scorso. Con questa convocazione, papa Francesco invita tutto il popolo di Dio a interrogarsi sulla sinodalità: un tema decisivo per la vita e la missione della Chiesa. L’équipe diocesana, nominata dal vescovo Mario Toso nelle scorse settimane, è al lavoro per definire la prima parte del percorso che ci accompagnerà fino a luglio 2022, quando sarà consegnato alla Conferenza Episcopale un documento di quanto è emerso dalla fase di ascolto dei gruppi sinodali.

Saranno proprio questi – definiti nei prossimi mesi e composti dalle 6 alle 12 persone, animati da un moderatore e un segretario – a essere i volti concreti di una Chiesa che vuole ascoltare, incontrare e accompagnare le persone del territorio e dei vari ambienti di vita, mettendo al centro l’ascolto del Signore Risorto per rispondere e lasciarsi provocare da queste domande fondamentali: Oggi come stiamo camminando con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? Per il domani, cosa lo Spirito sta chiedendo alla nostra Chiesa per crescere nel cammino con Gesù e con i fratelli per annunciarlo?

I referenti dell’équipe sinodale sono il vicario don Michele Morandi e Cristina Dalmonte

Per coordinare il lavoro dei gruppi e dell’équipe, il vescovo Mario ha nominato referenti diocesani di questo cammino il vicario don Michele Morandi Cristina Dalmonte. «Condividere come Chiesa un metodo per camminare insieme su queste domande e sollecitazioni rappresenta già un primo obiettivo – spiega don Michele -. È importante non essere soli nel cercare le risposte a quello che il Signore ci chiede. La Chiesa è infatti un noi, non un io. Proprio per questo il vescovo ha nominato due referenti, un sacerdote e una donna laica, per rappresentare il cammino comune di tutto il popolo di Dio, laici, religiosi, ministri ordinati».

Al centro del Cammino i gruppi sinodali: tre tipologie

La Chiesa in ascolto: insieme per comprendere cosa il Signore ci sta chiedendo. Un ascolto capillare che cercherà di coinvolgere tutte le persone e realtà presenti in Diocesi, anche non vicine al mondo ecclesiale: proprio per questo i gruppi sinodali saranno formati su tre livelli: istituzionale, trasversale e a forma libera. «Il primo – precisa don Michele – vedrà i gruppi sinodali formarsi dai gruppi consultivi già presenti in Diocesi, come i consigli pastorali o l’associazionismo cattolico. Il secondo, che abbiamo definito trasversale, vedrà i gruppi nascere per dare voce ai diversi ambienti di vita che animano la società». I gruppi di questa tipologia potranno essere molteplici e radunare persone in base alla fascia d’età (adolescenti, sposi, anziani…) alla professione (come agricoltori, commercianti, scrittori…) o altre caratteristiche. «Infine – aggiunge don Michele – ci potrà essere spazio anche per proposte di altri gruppi per le persone che desidereranno partecipare, in modo da offrire una maggiore possibilità di ascolto».

Il compito di moderatori e segretari per favorire l’ascolto

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Ogni gruppo sarà guidato da un moderatore e da un segretario, che aiuteranno i partecipanti nel confronto. Per quanto riguarda moderatori e segretari, sono in programma tre incontri di formazione per accompagnarli in questo servizio e disponibilità: i lunedì 22 novembre, 6 e 13 dicembre. Il primo incontro mira ad approfondire cos’è la Chiesa e cos’è il Sinodo; il secondo svilupperà alcuni nuclei tematici per aiutare a rispondere alle sollecitazioni proposte dal Cammino sinodale; il terzo incontro, invece, sarà di tipo metodologico, e fornirà indicazioni per facilitare la partecipazione e l’ascolto di tutti i componenti del gruppo sinodale. Al centro del lavoro dei gruppi sarà la condivisione di esperienze e narrazioni.

Don Michele Morandi: “Importante tornare a narrarci la nostra fede a vicenda, il metodo sinodale è già di per sé un obiettivo”

«Si parte dall’ascolto – spiega Cristina – e dal racconto della propria esperienza della fede. Siamo spesso soffocati dal quotidiano, ed è tempo invece di ridare spazio e tempo alla fede. Il cammino sinodale rappresenta un’occasione preziosa». «C’è il desiderio – conclude don Michele – di tornare a narrare la nostra fede a vicenda, e a far sì che sia parte viva della nostra quotidianità e non qualcosa riservata solo ai momenti istituzionali».

Sul sito della Diocesi, una nuova sezione sarà dedicata al lavoro dell’équipe e dei gruppi sinodali. Anche le Unità Pastorali proporranno momenti di formazione, per camminare tutti insieme.