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In Diocesi con l’8xmille attivata la “Solidarietà di vicinato”

Non un semplice supporto alle famiglie in difficoltà, ma un essere al loro fianco costruendo una rete che rende tutta la comunità più forte.

La Diocesi di Faenza-Modigliana destina parte dei fondi 8xmille al fondo “Solidarietà di vicinato”, nato per sostenere famiglie in grave difficoltà economica

Da alcuni anni la Diocesi di Faenza-Modigliana ha deciso di destinare una parte dei fondi 8xmille per la carità al fondo “Solidarietà di vicinato”, iniziativa nata per sostenere famiglie in grave difficoltà economica, attraverso il pagamento di spese documentate di varia natura (canoni di locazione, bollette di utenze, assicurazioni, spese mediche, scolastiche, ecc.).Ogni richiesta viene fatta tramite colloquio  e gli operatori che seguono il caso la condividono con i Servizi sociali e con la parrocchia; ciò permette di fare interventi sempre più educativi e di sostegnosenza cadere nell’assistenzialismo e chiedendo alla persona di contribuire con la propria parte. Un servizio molto impegnativo perché richiede un lavoro di rete importante.

Chiara Lama, referente del progetto: “L’iniziativa vuole promuovere la solidarietà di prossimità”

«Se ad aiutare è qualcuno che è vicino alla tua realtà, si crea una relazione che va oltre il risolvere la situazione contingente – spiega Chiara Lama, referente del progetto -. L’iniziativa nasce nell’ottica di promuovere la solidarietà di prossimità, valorizzando le realtà locali e le Caritas parrocchiali a cui vogliamo dare sempre più protagonismo. La specificità di questo progetto realizzato con i fondi 8xmille è mettere in campo una relazione forte e autentica tra le famiglie in difficoltà, il parroco e la Caritas che presiede il territorio».

Non semplice assistenza, attraverso la ‘Solidarietà di vicinato’ si dà il via a una reazione a catena virtuosa che consente alle persone in difficoltà di diventare parte attiva della comunità. Dall’incontro col parroco, infatti, possono nascere ulteriori iniziative, come l’iscrizione di un bambino ai centri estivi o la partecipazione più attiva alla vita parrocchiale, facendo sentire le persone all’interno di una rete sulla quale si può sempre contare e nella quale si può essere protagonisti.

Il contributo della “Solidarietà di vicinato” viene erogato solo dopo aver verificato la documentazione attestante la richiesta e lo stato economico della famiglia. Non viene mai consegnato denaro direttamente alla persona, ma è Caritas che paga tramite bonifico o cash.

Maurizio Ghini, economo della diocesi: “Circa 500mila euro ogni anno sono destinati dalla Diocesi ad interventi caritativi”

«Ogni anno la Diocesi destina circa 500mila euro dei fondi 8xmille per interventi caritativi – spiega Maurizio Ghini, economo della Diocesi -. In buona parte sono utilizzati per la gestione del Centro di Ascolto, tramite la Fondazione Pro Solidarietate, e vengono realizzati anche progetti come il fondo per la ‘Solidarietà di vicinato’.

A causa della pandemia, inoltre, la Cei lo scorso anno ha stanziato alla Diocesi ulteriori 500mila euro per interventi sulla povertà».

«Si tratta di risorse importanti, che non dobbiamo dare per scontate, per supportare l’attività caritativa da Marradi a Bagnacavallo, passando per tutte le nostre parrocchie – prosegue Ghini –. E proprio per la loro importanza, siamo chiamati a essere responsabili al massimo nel loro utilizzo, anche per rispetto di chi decide di destinare l’8xmille a questi progetti virtuosi».


La benedizione del nuovo dormitorio Caritas a San Domenico

Una giornata che ha messo in luce pensieri e azioni concrete per sostenere i poveri. Il 15 giugno scorso è stato presentato il Rapporto povertà e risorse 2019-20 a cura dell’Osservatorio della Caritas diocesana, un documento che non vuole semplicemente indicare i dati della nuova povertà sul territorio, ma elaborare un pensiero capace di rispondere ai bisogni del presente. Dal pensiero all’azione: sempre nella stessa giornata è stato benedetto dal vescovo Mario il nuovo dormitorio della parrocchia di San Domenico, nei locali al primo piano sopra il centro diurno La Tenda. Alla benedizione hanno partecipato anche il direttore della Caritas, don Marco Ferrini, il sindaco Massimo Isola, Paolo Bontempi, presidente della Fondazione Banca del Monte e l’assessore al Welfare Davide Agresti.

La necessità di fornire un’accoglienza dignitosa in questo tempo complesso

Nell’ambito dell’accoglienza notturna, a causa della pandemia, è stato necessario dimezzare i posti nel dormitorio maschile di via D’azzo Ubaldini per prevenire i contagi. Inoltre, per togliere dalla strada il più possibile persone senza dimora, si è attivata una collaborazione con i B&B del territorio, grazie anche al sostegno economico straordinaria di Caritas italiana e dell’Unione della Romagna faentina. I pernottamenti incluso il servizio doccia, sono stati 5.636 tra prima e seconda accoglienza maschile e femminile, le accoglienze di emergenza in alcune parrocchie e i B&B (+57% rispetto alla media dei 4 anni precedenti). «Questa situazione di emergenza ci ha portati a capire che l’attuale dormitorio non rispondeva più in modo dignitoso alle esigenze di accoglienza necessarie – spiega don Marco Ferrini – Per questo abbiamo pensato al trasferimento del dormitorio a San Domenico, nei locali al primo piano sopra la Tenda messi a disposizione gratuitamente dalla parrocchia. Il dormitorio apre negli spazi di quella che ai tempi dei domenicani era la foresteria; possiamo dire che riprende la sua vocazione originaria. Gli spazi, di circa 180 mq comprendono un locale adibito a spazio giorno, un locale di servizi/guardaroba per gli ospiti, un bagno comune e cinque camere da letto (di cui una per il volontario e una per emergenza Covid), ciascuna con il proprio bagno. Il totale dei posti letto a disposizione degli ospiti è di 14». Per procedere al trasferimento è stato necessario realizzare lavori di adeguamento realizzati grazie a importanti finanziamenti sia di carattere pubblico (Fondi per le povertà estreme riconosciuti dall’Unione della Romagna Faentina) che privato (8xmille della Cei e Fondazione Banca del Monte di Faenza).