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Scrittori, scout, parrocchie: tutti in Cammino sinodale

«La cosa più bella che mi porto a casa dagli incontri del gruppo sinodale? Aver trovato tanto entusiasmo nel confrontarci sulla fede e sulla Chiesa. Non si sono fatti discorsi aleatori e astratti, ma molto concreti, che toccavano le corde di ciascuno e che sono stati condivisi con i partecipanti». A parlare è Luigi De Rosa, 24 anni, capo scout del gruppo Valdilamone, che nei giorni scorsi ha partecipato al primo incontro del gruppo sinodale relativo agli scout della Diocesi. Come Luigi, centinaia di persone in queste settimane hanno partecipato agli incontri dei gruppi che hanno riguardato ambienti pastorali e di vita. Dalle parrocchie agli scrittori fino agli adolescenti, un cammino, silenzioso e forte allo stesso tempo, che ruota attorno al discernimento sulla Domanda fondamentale e alla condivisione di esperienze.

Il gruppo sinodale degli scout

«Dai primi incontri è emersa la necessità da parte degli scout di essere più partecipi della vita della comunità diocesana ed ecclesiale – prosegue Luigi – ed essere così esempi tangibili per i nostri ragazzi di un’autentica esperienza di fede». Proprio per trasmettere la gioia della fede ai più giovani, per gli scout «è emerso dal gruppo come sia necessario anche un rinnovo del linguaggio della Chiesa». Il gruppo sinodale è stata così un’occasione preziosa «per toccare e superare problematiche reali e significative. Si è creato un clima tra i partecipanti molto intenso e coinvolgente. Questo è stato possibile grazie anche alla grande disponibilità del moderatore del gruppo, don Stefano Vecchi, che per primo si è messo in gioco con noi con tanta umiltà».

Il gruppo sinodale dei giovani scrittori

Tanti i temi emersi dal gruppo dei giovani scrittori, coordinato dal “veterano” Mario Gurioli. «È stata un’esperienza estremamente positiva ed è stato bello per me confrontarmi con i giovani su questi temi – dice Mario -. Alla fine dell’incontro ci siamo lasciati tutti ringraziandoci l’un l’altro per il confronto. I giovani hanno raccontato la propria esperienza molto spontaneamente, in maniera educata e cristiana, prendendo le domande del Sinodo con molta serietà». In un mondo proiettato al futuro, colpisce tra i giovani scrittori l’importanza che viene data alla tradizione. Tra le figure emerse come positive da questa, l’immagine del prete di campagna, buono, attento, sensibile alle esigenze di tutti.

Chiesa, Sinodo e cultura: la via del dialogo. Le testimonianze della Diocesi su Tv2000

Togliere la polvere dai nostri archivi, musei e biblioteche per far sì che diventino veri luoghi di incontro e di crescita umana e spirituale. E’ andata in onda mercoledì 9 marzo, nella trasmissione “In cammino” su Tv2000 una nuova puntata dedicata al Cammino sinodale della Diocesi di Faenza-Modigliana. Ospite del conduttore Enrico Selleri assieme allo scrittore  Daniele Mencarelli è stato don Michele Morandi, vicario generale, rettore del Seminario Pio XII e referente diocesano del Sinodo, che ha raccontato le tanti attività portate avanti in questi anni in Seminario, diventato sempre più polo culturale a 360 gradi, aperto in particolare ai giovani. Arte, tradizione e contemporaneità si intrecciano in tanti ambienti culturali della Diocesi rivitalizzati negli ultimi anni: con don Michele ha testimoniato la propria esperienza, tramite un video, anche Giovanni Gardini, vice direttore del Museo Diocesano, presidente Amei (Associazione musei ecclesiastici italiani) e vice direttore della Biblioteca Diocesana Cicognani.

Video della puntata


Cultura e Sinodo: il 9 marzo su Tv2000 testimonianze dalla Diocesi di Faenza-Modigliana

Una Chiesa in cammino: è quello che verrà raccontato su Tv2000  mercoledì 9 marzo alle 19.30. Protagonista della trasmissione “In cammino” è nuovamente la nostra Diocesi di Faenza-Modigliana, che tornerà a raccontarsi dopo la puntata del 21 gennaio scorso. La puntata del 9 marzo riguarderà in particolare cultura e arte nel contesto del Cammino sinodale. Ospite della trasmissione sarà il vicario generale don Michele Morandi, referente diocesano del Sinodo. Nel corso della diretta, sarà inoltre ascoltata la testimonianza di Giovanni Gardini, vice direttore del Museo Diocesano di Faenza e presidente Amei (Associazione musei ecclesiastici italiani). Il video sarà poi disponibile in differita sui canali web di Tv2000.


Cammino sinodale in tempo di Quaresima: il messaggio del vescovo Mario

Convertirsi ad un modo di stare e di operare nel mondo da persone già risorte con Cristo (cf Col 3,1)

Premessa: il Messaggio per la Quaresima 2022

Il Messaggio per la Quaresima, inviato a tutti i protagonisti del cammino sinodale dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana, contiene un invito ad una triplice conversione: all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità.

Conversione all’ascolto, specie all’ascolto della Parola che si fa carne

Nella prima fase del Cammino sinodale in cui siamo invitati all’ascolto dentro di noi, ai nostri fratelli e sorelle, piccoli e grandi, vicini e lontani, non deve mancare soprattutto l’ascolto alla Parola di Dio che si fa carne. Ciò vuol dire: a) leggere, meditare e pregare la Parola di Dio, la Parola della Sacra Scrittura perché ci aiuti a capire il senso dell’incarnazione del Figlio di Dio, dell’incarnazione del Verbo di Dio nell’umanità e nella storia, in tutte le sue sfaccettature; b)  preparare il nostro cuore ad amare senza limiti. Infatti, «ascoltare» l’incarnazione di Cristo significa, anzitutto, capire che ascolto della Parola di Dio e ascolto dei fratelli e delle sorelle – piccoli e grandi, ricchi e poveri, sani o ammalati – vanno di pari passo. Non si può accogliere la Parola che si fa carne senza accogliere ed amare Cristo presente nelle persone, nel creato, nella storia.

Conversione alla realtà, come obbedienza all’incarnazione di Cristo

Per quanto detto, vivere la conversione alla realtà, non può che voler dire, in particolare, obbedienza all’incarnazione di Cristo. Come? Vivendo la missione e il conseguente impegno di partecipare all’opera di redenzione e di trasfigurazione di Cristo nel mondo. Cristo, incarnato, morto e risorto ci sollecita a partecipare alla sua «pazienza» (cf 2 Ts 3,5), vissuta in sommo grado nel «mistero pasquale»: un mistero di incarnazione, morte e risurrezione. Siamo chiamati a realizzare con Lui la «nuova creazione», nella pienezza del suo Amore, senza lamentarci e senza risparmiarci (cf Gv 13,1).

Conversione alla spiritualità pasquale

Convertirsi alla realtà, durante il cammino sinodale, non significa, pertanto, fermarsi alla superficie dei fatti né a legittimare ogni situazione in atto. Si tratta, invece, di scorgere l’azione dello Spirito, che rende ogni momento della nostra esistenza un «tempo opportuno», in cui allargare il nostro amore, la fede nel Padre misericordioso, la carità verso gli ultimi, la speranza in un rinnovamento interiore delle persone. Lo Spirito, invocato per noi da Gesù e mandato dal Padre, è Spirito di figli e di figlie, Spirito d’amore e di verità. Un tale Spirito domanda a noi credenti di considerare ogni realtà, la storia umana, in chiave pasquale: ossia nell’ottica dell’amore, dell’amore crocifisso (cf Mt 16,24; 27,32; Col 3,13; Ef 4, 1-3).

Conclusione

Solo un cammino sinodale, vissuto mediante la conversione all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità, può aiutare le nostre comunità e i gruppi sinodali  a vedere, giudicare, agire e a celebrare l’esistenza personale e comunitaria, secondo lo Spirito d’amore e di verità di Cristo e del Padre: Spirito di comunione e di missione.

Buon cammino sinodale di Quaresima!

                                             + Mario Toso

San Pier Damiani. Le parole del vescovo Mario: “Solo Cristo è la bussola per orientarsi”

n occasione del 950esimo anniversario della morte di san Pier Damiani, il corpo del santo è stato traslato dalla Cattedrale di Faenza alla chiesa di Santa Maria Vecchia, luogo della sua morte. Qui il 21 febbraio si è celebrata la messa presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso, alla quale sono stati presenti i partecipanti al cammino sinodale.

Dall’omelia del vescovo Mario

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“La Sacra Scrittura, accolta, meditata – ha detto monsignor Toso nell’omelia – ci aiuta a comprendere, in tutte le sue sfaccettature, il Figlio di Dio che si incarna e ricapitola in sé tutte le cose. Cristo è il Verbo che si fa carne. È il Redentore, Colui che libera e umanizza tutte le persone, tutte le relazioni, tutte le attività dell’uomo. Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, è in ogni tempo e in ogni luogo, la Persona e il punto di riferimento dell’annuncio della Chiesa e dei credenti. È al Figlio di Dio, fattosi carne, che soprattutto nel nostro tempo, in questo cambiamento d’epoca, in mezzo ai tanti mutamenti culturali, economici, sociali, valoriali, dobbiamo guardare come a un faro che illumina ed orienta il nostro cammino sinodale, focalizzato sull’annuncio e sulla testimonianza di Cristo. Senza di Lui non possiamo comprendere chi siamo e verso dove siamo diretti”.

La figura di San Pier Damiani e il cammino sinodale

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“Ebbene – prosegue il presule – è proprio guardando a Cristo, Parola definitiva di Dio per l’uomo, che possiamo celebrare con più verità la figura spirituale di San Pier Damiani, grande testimone dell’amore a Cristo e alla Chiesa. Eremita, amante della solitudine e del raccoglimento, quando la Chiesa lo ha chiamato, ha obbedito ed è sceso dall’eremo per dire ai suoi contemporanei, fossero essi vescovi, abati, presbiteri, laici, che il centro della vita e della storia è Cristo crocifisso e risorto. Egli è il fondamento della Chiesa, la pietra angolare su cui si costruisce la comunione tra noi e il Padre, il Corpo di Cristo, composto da molte membra, unificate da un unico Spirito. Senza Cristo risorto la Chiesa cade in rovina. È nulla”.

“In un tempo in cui la Chiesa era lacerata da vizi, scandali finanziari, scontri politici – sottolinea monsignor Toso – San Pier Damiani non ha mai smesso di annunciare, con le parole e le azioni, al momento opportuno e non opportuno, la Parola di salvezza del Vangelo. La testimonianza e l’annuncio del Santo possono essere così sintetizzati: solo Cristo è la bussola per orientarsi e per agire nel mondo, soprattutto quando il mondo dimostra di non avere alcuna bussola”.

Qui è possibile leggere l’omelia completa

Foto: Gianni Zampaglione


Solennità di San Pier Damiani vescovo e dottore della chiesa

Lunedì 21 febbraio alle ore 20:30, alla chiesa di Santa Maria Vecchia, si celebrerà la solennità di San Pier Damiani vescovo e dottore della chiesa. In occasione del 950° anniversario della morte viene traslato il corpo del Santo dalla Cattedrale, alla Chiesa di S. Maria Vecchia, luogo della sua morte. Sarà celebrata inoltre la S.Messa presieduta da S. Ecc. Mons. Mario Toso nella quale saranno presenti anche i partecipanti al cammino sinodale.

Inoltre domenica 20 febbraio ore 20:45, sempre a Santa Maria Vecchia ci sarà la Preghiera e lettura di alcuni testi del Santo nel momento del suo transito. Domenica 27 febbraio ore 11, a Santa Maria Vecchia, la S. Messa trasmessa su Teleromagna.

 

→ Scarica qui la locandina in pdf!

Le testimonianze del Cammino sinodale in Diocesi raccontate su Tv2000

E’ andata in onda venerdì 21 gennaio, nella trasmissione “In cammino” su Tv2000 una puntata dedicata al Cammino sinodale della Diocesi di Faenza-Modigliana. Ospiti del conduttore Enrico Selleri sono stati don Tiziano Zoli, parroco di Solarolo e membro dell’équipe diocesana, e Cristina Dalmonte, nominata dal vescovo Mario referente del Sinodo assieme al vicario don Michele Morandi. Tra le testimonianze andate in onda, quella di Chiara Belosi, per quanto riguarda il gruppo sinodale degli operatori sanitari, Danilo Toni per il gruppo dei camminatori de Le Pedone, e Samuele Marchi, componente del gruppo dei giornalisti. Nei venti minuti circa di trasmissione don Tiziano e Cristina, sollecitati dalle domande del conduttore, hanno raccontato come è iniziato questo percorso nella Chiesa di Faenza-Modigliana, “un’occasione da non sprecare” hanno detto, “per cercare di trovare nuove modalità per camminare insieme”.

Il video della puntata


Il Cammino sinodale in Diocesi entra nel vivo: inizia la fase di ascolto dei gruppi

Il Cammino sinodale della Chiesa di Faenza-Modigliana procede ed entra nel vivo: dopo il mandato del vescovo Mario il 6 gennaio scorso, giorno d’Epifania, inizia ora la fase di ascolto vero e proprio dei vari gruppi sinodali grazie al servizio dei moderatori e dei segretari. Queste coppie “missionarie”, costituiranno o hanno già costituito i gruppi sinodali (composti da 6-12 persone, a eccezione dei consigli pastorali parrocchiali). Attualmente sono stati formati una novantina di gruppi in Diocesi nel quale sono compresi consigli parrocchiali, organi di Curia, gruppi per ambienti di vita particolari che comprendono diverse professioni (operai, medici, imprenditori…) e fasce sociali (bambini, giovani, anziani…). Molte persone hanno già dato la loro disponibilità ad aiutare la Chiesa in questo cammino di ascolto e condivisione. Infatti, ai gruppi sinodali si può partecipare o su invito dei moderatori o contattando l’email del cammino sinodale:sinodo@diocesifaenza.it.

Inizia la fase dell’ascolto

Questi gruppi – in concreto – si troveranno almeno tre volte, interrogandosi sulla domanda fondamentale del Sinodo: Oggi, come stiamo camminando con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? Per il domani, cosa lo Spirito sta chiedendo alla nostra Chiesa per crescere nel cammino con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? Per approfondire questa domanda può essere di aiuto lo “schema di ascolto attivo” o lo “schema CEI” che si trovano sul sito della diocesi: sono esempi di come si possa svolgere un incontro sinodale. Al centro c’è la domanda fondamentale e l’ascolto delle esperienze concrete, delle narrazioni dei partecipanti. Infatti, non siamo chiamati a raccogliere idee o considerazioni generali sulla Chiesa, ma a condividere e capire le esperienze in cui è presente lo Spirito Santo, le esperienze che testimoniano e che possono aiutare la nostra Chiesa diocesana nell’annuncio di Gesù Cristo.

Termine e sintesi

Al termine di tutti gli incontri ogni gruppo sinodale preparerà una sintesi finale seguendo una traccia e rispettando la scadenza di domenica 3 aprile. Entro questa data saranno raccolte tutte le sintesi dei vari gruppi e l’equipe diocesana a sua volta, da tutto questo materiale, elaborerà un testo di dieci pagine da mandare alla Conferenza Episcopale Italiana.

Materiali utili

Tutti i materiali diocesani (le schede per gli incontri sinodali, la traccia per redigere la sintesi, i testi degli incontri formativi che si sono svolti) gli appuntamenti e le scadenze, le faq e altre informazioni utili, si trovano sulla sezione apposita dedicata al cammino sinodale del sito diocesano che verrà costantemente aggiornata. Invece, per ogni altro tipo di informazione o per partecipare attivamente al cammino sinodale (è ancora possibile richiedere l’attivazione di ulteriori gruppi) è possibile scrivere direttamente a sinodo@diocesifaenza.it.


Venerdì 21 gennaio su Tv2000 testimonianze dalla Diocesi sul Cammino sinodale

Una Chiesa in cammino: è quello che verrà raccontato su Tv2000 venerdì 21 gennaio alle 19.30. Protagonista la nostra Diocesi di Faenza-Modigliana che presenterà come si sta sviluppando sul territorio il Cammino sinodale attraverso testimonianze dai gruppi sinodali delle parrocchie, degli ambienti di vita e delle professioni. Il video sarà poi disponibile in differita sui canali web di Tv2000.


Epifania: il mandato del vescovo Mario a moderatori e segretari dei gruppi sinodali

epifania sinodo

Una Chiesa in cammino. Il 6 gennaio scorso moderatori e segretari dei gruppi sinodali si sono ritrovati in Cattedrale con il vescovo Mario Toso per celebrare insieme l’Eucarestia, e in questa occasione hanno ricevuto il suo mandato. «Non a caso, i referenti diocesani del cammino sinodale hanno programmato il mandato del vescovo proprio in questa Messa dell’Epifania – ha spiegato il vescovo nell’omelia – la solennità che fa memoria della manifestazione di Cristo a tutti i popoli». Monsignor Toso ha sottolineato l’importante responsabilità che spetta a moderatori e segretari, quella di ascoltare e di aiutare ad ascoltarsi i componenti dei gruppi sinodali. «E ciò con riferimento all’obiettivo di suscitare la consapevolezza del senso profondo dell’essere Chiesa – ha detto il vescovo – di mettere in campo una forma rinnovata dell’annuncio del Vangelo, in un tempo di progressiva scristianizzazione e di pandemia».

Le letture per vivere un cammino sinodale consapevole

Il vescovo ha ricordato poi la domanda fondamentale a cui si è chiamati a rispondere: oggi, come stiamo camminando con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? Per il domani, cosa sta chiedendo lo Spirito alla nostra Chiesa per crescere nel cammino con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? «Non dimenticate – prosegue monsignor Toso – che la missione ecclesiale su cui sarete chiamati a far riflettere nel tempo conciliare è stata espressa anche con il termine di evangelizzazione (cf Lumen gentium e Ad gentes divinitus o Decreto sull’attività missionaria della Chiesa) e, dopo il periodo conciliare, anche con l’espressione nuova evangelizzazione (san Giovanni Paolo II). Documenti fondamentali, che ne evidenziano le attività pastorali e liturgiche costitutive – l’evangelizzazione della Chiesa non si riduce a kérygma, a catechesi, a predicazione, ma comprende, annuncio della Buona Novella in tutti gli strati dell’umanità – sono l’Evangelii nuntiandi di san Paolo VI e l’Evangelii guadium di papa Francesco, senza dimenticare, ovviamente, le importanti encicliche di Giovanni Paolo II (Redemptor hominis, Dives in misericordia, Redemptoris missio) e di papa Benedetto XVI (Deus caritas est, Spe salvi, Caritas in veritatis)». Per avere una visione meno generica dell’evangelizzazione il vescovo ha suggerito di leggere o di rileggere almeno le sopracitate esortazioni apostoliche Evangelii nuntiandi e l’Evangelii gaudium.

Il vescovo: “Riprendiamo il coraggio dei primi cristiani”

Ha poi ribadito l’importanza di portare avanti l’azione evangelizzatrice anche in «quelle zone pastorali della Diocesi dove non esiste più la presenza stabile di un sacerdote, per considerare come possa risuonare in esse la parola di Dio ed essere vissuta la Carità di Cristo anche nei confronti delle piccole comunità di fede, dei loro anziani, degli ammalati, dei giovani. Inoltre, il coinvolgimento deve essere il più ampio possibile, deve cercare di interessare non solo i praticanti, ma anche coloro che si sentono ai margini dell’esperienza ecclesiale. Forse è giunto il tempo in cui, oltre alla costituzione di gruppi ministeriali, si considerino le forme di evangelizzazione proprie di discepoli itineranti, non in ordine sparso, ma previo un progetto pastorale studiato in sinergia tra associazioni, aggregazioni e movimenti cattolici o di ispirazione cristiana». «Occorre riprendere il coraggio dei primi cristiani – sottolinea il vescovo -. Va pensata una nuova stagione dell’azione missionaria di tutte le comunità cristiane. Il punto cruciale è che la nostra Chiesa non deve essere seduta, bloccata, ma deve essere più capace di profezia, più agile, non frenata da strutture superflue, non più sostenibili». In conclusione, ha sollecitato a continuare la conversione pastorale che già stiamo vivendo nelle parrocchie e che mira a renderle per l’appunto più missionarie, più partecipate dai laici.