Cammino sinodale in tempo di Quaresima: il messaggio del vescovo Mario

Convertirsi ad un modo di stare e di operare nel mondo da persone già risorte con Cristo (cf Col 3,1)

Premessa: il Messaggio per la Quaresima 2022

Il Messaggio per la Quaresima, inviato a tutti i protagonisti del cammino sinodale dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana, contiene un invito ad una triplice conversione: all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità.

Conversione all’ascolto, specie all’ascolto della Parola che si fa carne

Nella prima fase del Cammino sinodale in cui siamo invitati all’ascolto dentro di noi, ai nostri fratelli e sorelle, piccoli e grandi, vicini e lontani, non deve mancare soprattutto l’ascolto alla Parola di Dio che si fa carne. Ciò vuol dire: a) leggere, meditare e pregare la Parola di Dio, la Parola della Sacra Scrittura perché ci aiuti a capire il senso dell’incarnazione del Figlio di Dio, dell’incarnazione del Verbo di Dio nell’umanità e nella storia, in tutte le sue sfaccettature; b)  preparare il nostro cuore ad amare senza limiti. Infatti, «ascoltare» l’incarnazione di Cristo significa, anzitutto, capire che ascolto della Parola di Dio e ascolto dei fratelli e delle sorelle – piccoli e grandi, ricchi e poveri, sani o ammalati – vanno di pari passo. Non si può accogliere la Parola che si fa carne senza accogliere ed amare Cristo presente nelle persone, nel creato, nella storia.

Conversione alla realtà, come obbedienza all’incarnazione di Cristo

Per quanto detto, vivere la conversione alla realtà, non può che voler dire, in particolare, obbedienza all’incarnazione di Cristo. Come? Vivendo la missione e il conseguente impegno di partecipare all’opera di redenzione e di trasfigurazione di Cristo nel mondo. Cristo, incarnato, morto e risorto ci sollecita a partecipare alla sua «pazienza» (cf 2 Ts 3,5), vissuta in sommo grado nel «mistero pasquale»: un mistero di incarnazione, morte e risurrezione. Siamo chiamati a realizzare con Lui la «nuova creazione», nella pienezza del suo Amore, senza lamentarci e senza risparmiarci (cf Gv 13,1).

Conversione alla spiritualità pasquale

Convertirsi alla realtà, durante il cammino sinodale, non significa, pertanto, fermarsi alla superficie dei fatti né a legittimare ogni situazione in atto. Si tratta, invece, di scorgere l’azione dello Spirito, che rende ogni momento della nostra esistenza un «tempo opportuno», in cui allargare il nostro amore, la fede nel Padre misericordioso, la carità verso gli ultimi, la speranza in un rinnovamento interiore delle persone. Lo Spirito, invocato per noi da Gesù e mandato dal Padre, è Spirito di figli e di figlie, Spirito d’amore e di verità. Un tale Spirito domanda a noi credenti di considerare ogni realtà, la storia umana, in chiave pasquale: ossia nell’ottica dell’amore, dell’amore crocifisso (cf Mt 16,24; 27,32; Col 3,13; Ef 4, 1-3).

Conclusione

Solo un cammino sinodale, vissuto mediante la conversione all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità, può aiutare le nostre comunità e i gruppi sinodali  a vedere, giudicare, agire e a celebrare l’esistenza personale e comunitaria, secondo lo Spirito d’amore e di verità di Cristo e del Padre: Spirito di comunione e di missione.

Buon cammino sinodale di Quaresima!

                                             + Mario Toso