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Pasqua tutti i giorni
Messaggio per la Pasqua 2014
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12-04-2014

È risorto. Questa è la notizia che ogni anno a Pasqua ci viene rinnovata. È però una notizia che conosciamo già; sì, ma non è questione di memoria, ma di vita: come questa notizia ci sta cambiando?

Ogni anno, ogni settimana, ogni giorno abbiamo bisogno di sapere che se Cristo è risorto, tutto è diverso.

Se Cristo ha vinto la morte, ciò che viviamo ogni giorno ha un senso nuovo; se facciamo del bene, questo ha un valore che entra con noi nell’eternità; se facciamo del male, non dobbiamo disperare, perché Cristo è morto e risorto per ottenerci il perdono e farci rialzare.

Può essere che guardando a ciò che succede nel mondo, ci accorgiamo che c’è ancora molto da fare; è pure facile che attribuiamo al Signore una qualche responsabilità in questa situazione.

Dovremmo invece riflettere se stiamo facendo la nostra parte, sia personalmente, sia nell’ambito della nostra comunità, sia nell’avere presente tutto il mondo. Infatti ormai abbiamo capito che quello che succede in una qualsiasi parte del mondo, prima o poi ci raggiunge con i suoi effetti, buoni o cattivi che siano.

Noi sappiamo che il Signore Gesù è risorto e vivo, e sta cercando di coinvolgere gli uomini che lo ascoltano per rinnovare questo mondo. La Pasqua rafforza il nostro impegno, perché lo inserisce nella grazia del Signore, e ci conforta nella speranza che il Signore della storia non ci abbandona.

Buona Pasqua, nella vita nuova del Signore Gesù.
    + Claudio Stagni, vescovo

Una firma che non costa
Messaggio in occasione della Giornata Nazionale per la firma all'otto per mille
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08-04-2014

Domenica 4 maggio è l’occasione per la sensibilizzazione dei fedeli alla firma per l’otto per mille alla Chiesa cattolica. La concomitanza di altre attenzioni ecclesiali, non deve mettere il panico. Per quanto riguarda l’otto per mille basta organizzare una saggia diffusione del materiale cartaceo e si fa già un’opera significativa: si dimostra una attenzione motivata all’iniziativa e si viene incontro ad un diritto che i fedeli hanno di conoscere una cosa che li riguarda.

Dopo trent’anni dalla revisione del Concordato, non si deve dare per scontato che tutto sia conosciuto e acquisito: anzi. L’informazione sulla firma per l’otto per mille, che, si dice, non costa niente e rende molto, si diffonde mediante gli spot della televisione.

L’intervento presso le comunità cristiane, all’interno dell’assemblea domenicale, ha la pretesa di aiutare a cogliere il valore ecclesiale del gesto della firma. Non si tratta solo di avere le firme per le relative somme da attribuirsi alla Chiesa italiana, ma si tratta di capire che con quel gesto si destinano risorse dei contribuenti per il culto e la vita pastorale, per la carità e per il sostentamento dei sacerdoti. È il modo attuale ‘per sovvenire alle necessità della Chiesa secondo le leggi e le usanze’.

Da notare in particolare che per la finalità caritativa si cerca ogni anno di accrescere la disponibilità sia per l’Italia, sia per il terzo mondo, mentre per il sostentamento del clero è già da qualche anno che non c’è alcun aumento.

In un tempo in cui la partecipazione democratica è in crisi su molti fronti, è importante far capire che quando invece si tratta di temi che stanno a cuore alla gente la partecipazione c’è; il  ‘simil-referendum’ che ogni anno viene proposto con l’otto per mille, è importante che abbia molti firmatari, perché in questo modo si fa capire che si gradisce essere interpellati sulle finalità religiose dell’otto per mille. E a questo riguardo bisogna che lo Stato sia leale nel non diffondere finalità diverse, relative alle firme che gli arrivano da parte di chi non vuol firmare per nessuna religione.

I Referenti parrocchiali per il Sovvenire, se sapranno cogliere l’occasione della prossima Giornata di sensibilizzazione per una buona diffusione di informazione, faranno un’opera ecclesiale, civile e democratica, con molte ricadute positive .

 

+ Claudio Stagni, vescovo Delegato per il Sovvenire Emilia-Romagna

 

Perchè andare a Cipro?
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21-06-2014

Dal 9 al 16 settembre 2014 la nostra Diocesi farà un pellegrinaggio a Cipro, una meta abbastanza inconsueta. Se qualcuno chiede perché andare a Cipro ha ragione, ed è giusto dargli qualche risposta.

Cipro è stato uno dei territori raggiunti dalla diaspora dei primi cristiani dopo la persecuzione ‘di S.Stefano’ (cfr Atti 11,19) e quindi è stato evangelizzato fin dalla prima generazione cristiana. Possiamo dire che è stato uno dei primi territori di missione per la Chiesa. A Cipro Saulo cominciò ad essere chiamato Paolo; e qui Paolo cominciò a rivolgersi anche ai pagani. E fu da Cipro che S. Paolo, lasciata Antiochia, iniziò il suo primo viaggio missionario.

Oggi, pur essendo una Repubblica autonoma è un territorio diviso in due tra la parte greca e quella turca al nord. Nicosia è una città divisa in due da un muro, che riproduce in modo simile la situazione di Gerusalemme. È curioso come ancora oggi questi territori abbiano in comune una situazione di sofferenza. Nel 1291 quando in Terra santa arrivarono i Musulmani, i Francescani dovettero rifugiarsi a Cipro, dove ancora oggi le quattro parrocchie cattoliche dell’isola appartengono alla Custodia dei Frati Francescani della Terra santa.

La nostra Diocesi ha qualche legame con Cipro. Barnaba ‘un levita originario di Cipro’ (Atti 4,36) fu quello che vendette il suo campo e portò il ricavato agli apostoli; poi accreditò Saulo presso gli apostoli quando questi andò a Gerusalemme dopo la sua conversione (9,27). Barnaba fu poi inviato ad Antiochia dove la fede si stava diffondendo e fu lui ad andare a Tarso a cercare Saulo per condurlo ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani (11,22-26). Questo dice l’importanza di Barnaba. A questo ‘apostolo’ è dedicata una parrocchia vicino a Faenza, e soprattutto è dedicato l’eremo di Gamogna, che fu ricostruito da S. Pier Damiani.

Un altro piccolo legame più recente. Quando nel 1973 la Santa Sede con Paolo VI volle avviare le relazioni diplomatiche con quella repubblica in un momento delicato della sua storia, affidò la Deputazione per Cipro all’Arcivescovo Mons. Pio Laghi mentre era Delegato apostolico a Gerusalemme.

Il Papa Benedetto XVI andò a Cipro il 4 giugno 2010; il giorno prima era stato assassinato in Turchia il vescovo Luigi Padovese. Nell’intervista fatta al Papa sull’aereo egli disse che il viaggio a Cipro continuava quello in Terra santa l’anno precedente e quello fatto a Malta. Anche Cipro richiama il tema di S. Paolo e di S. Barnaba, che ha aperto la porta per la missione di S. Paolo. Il Papa andava anche per portare alle Chiese dell’oriente il documento di preparazione del Sinodo, che si sarebbe poi tenuto a Roma.

Tenendo nel cuore tutti questi riferimenti, anche il pellegrinaggio a Cipro potrà essere una bella occasione per crescere nella fede cristiana e nella conoscenza della sua storia.

                                                                                          + Claudio Stagni, vescovo

Messaggio alla diocesi per la creazione del Cardinale Gualtiero Bassetti
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13-01-2014

La Diocesi di Faenza-Modigliana è particolarmente felice della nomina a Cardinale dellArcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, nato a Popolano di Marradi nel 1942.

Ancora bambino seguì la famiglia quando il padre, dopo la guerra, si trasferì a Fantino (nellArcidiocesi di Firenze) in cerca di lavoro. Il parroco di allora gli fece scuola in canonica per prepararlo allesame delle medie da privato; in seguito entrò nel seminario di Firenze e fu ordinato presbitero del clero di Firenze.

Recentemente lArcivescovo Gualtiero è venuto a Modigliana per partecipare alla celebrazione della ricorrenza del 60° di Ordinazione presbiterale del cugino Mons. Giuseppe Bassetti, parroco emerito di S. Stefano. Ma lArcivescovo ha conservato un qualche rapporto con la sua terra dorigine, perché di quando in quando torna ancora a Popolano per ricordare i suoi morti.

Ricordare le origini familiari non deve sembrare il tentativo di appropriarsi di unappartenenza che giustamente è del presbiterio di Firenze, ma vuole ricordare il contesto dove la famiglia Bassetti è cresciuta nella fede cristiana e nellamore alla Chiesa. Se il parroco di Fantino vide in quel fanciullo le premesse per una vocazione presbiterale, qualcosa di significativo doveva già essere manifesto. Oggi la nomina a Cardinale getta una luce su tutta la storia dellArcivescovo Gualtiero, ed è giusto che da parte nostra ricordiamo le sue radici.

Oltre ai meriti personali del candidato, nominato di recente membro della Congregazione dei vescovi, credo che sia lecito pensare ad una particolare attenzione di Papa Francesco alla terra di San Francesco dAssisi. Come per altre nomine si ritiene che il Papa abbia voluto fare un gesto di particolare vicinanza a quelle popolazioni e a quelle regioni, così è bello pensare che il Papa abbia voluto guardare con predilezione anche allUmbria, terra di Santi e soprattutto di S. Francesco.

La nostra Chiesa diocesana si sente ora particolarmente impegnata a seguire nella preghiera lattività del nuovo Cardinale, che ha motivo di attendersi lappoggio di tutti coloro che lo conoscono e gli vogliono bene, mentre speriamo che possa trovare loccasione per una visita nella terra dei suoi padri.

                          + Claudio Stagni, vescovo

Messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pace 2014
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27-12-2013

Il primo messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace, offre la riflessione su un dato di fatto, più che su una idea. Infatti la fraternità di cui si parla, non è un vago volersi bene generalizzato, ma una qualità della persona umana, che è un essere relazionale.

 ‘Occorre subito ricordare, afferma il Papa, che la fraternità si comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia, soprattutto grazie ai ruoli responsabili e complementari di tutti i suoi membri, in particolare del padre e della madre. La famiglia è la sorgente di ogni fraternità, e perciò è anche il fondamento e la via primaria della pace, poiché, per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore’.

Questa considerazione pone il fondamento della fraternità non su visioni antropologiche soggettive, ma su una realtà oggettiva. Si parte dal luogo naturale in cui si impara ad essere fratelli, cioè la famiglia, e si mette in evidenza che questa possibilità viene data a tutti.

Nello stesso tempo il Papa ricupera il concetto di fraternità come figli dello stesso padre, ricordando che c’è un Padre di tutti: ‘In pari tempo appare chiaro che anche le etiche contemporanee risultano incapaci di produrre vincoli autentici di fraternità, poiché una fraternità priva del riferimento ad un Padre comune, quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere. Una vera fraternità tra gli uomini suppone ed esige una paternità trascendente’. Siamo fratelli, cioè tutti figli di Dio.

La via della pace tuttavia si compone di vari percorsi che il Papa approfondisce, nei quali la fraternità si manifesta: la solidarietà di fronte alle esigenze fondamentali della vita, la sconfitta della povertà, la riscoperta di una economia nuova, l’eliminazione di tutte le guerre, il superamento della criminalità organizzata, la custodia del creato.

I cristiani, che vivono la fraternità nella comunione con il Signore Gesù, possono contagiare di questo atteggiamento tutti gli uomini, diventando un fermento per l’intera umanità.

                                                                       + Claudio Stagni, vescovo

Un anno di preghiera per le vocazioni
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22-10-2013

Per tutto il nuovo Anno liturgico, cioè dall inizio dell Avvento fino alla Solennità di Cristo Re nel 2014, faremo speciali preghiere in tutta la Diocesi per chiedere al Signore il dono delle vocazioni al presbiterato. Le ragioni ci sono e sono tutte valide: anzitutto lo ha detto il Signore, che bisogna pregare il Padrone della messe; abbiamo bisogno di giovani che si consacrino completamente al servizio del Vangelo e dell Eucaristia nelle nostre comunità cristiane; la preghiera è efficace (verrebbe da dire: funziona).

Le proposte sono semplici e diversificate. Ogni domenica concluderemo la Messa aggiungendo una breve orazione per le vocazioni presbiterali; i Vicariati sono incaricati di preparare un pellegrinaggio ad un Santuario mariano locale, con la stessa finalità; sono possibili Giornate vocazionali nelle parrocchie; si dovrà avere una cura particolare per la Giornata del Seminario.

Oltre a pregare con insistenza, vorremmo attirare l attenzione almeno di quanti frequentano le nostre chiese, per far capire che se i preti sono pochi e invecchiano, si può fare qualche cosa, che dipende anche da noi. Certamente la chiamata al presbiterato è un dono di Dio; ma come tutti i doni vanno accolti, cioè desiderati, cioè domandati. Non sarà che il Signore stia pensando: ma perché dovrei mandarvi dei sacerdoti se nemmeno li chiedete?

Senza dire che accade anche che qualche giovane pensa di verificare se è adatto al Seminario e trova un forte ostacolo in famiglia. Dobbiamo pregare allora anche per queste famiglie, perché sappiano rispettare la libertà di scelta dei loro figli.

Con l iniziativa di questo anno si spera che si diffonda una buona pratica di pregare in modo costante, nelle parrocchie e nelle famiglie, a questo scopo; c è anche il sussidio del Monastero invisibile , c è la buona prassi dell Adorazione eucaristica settimanale o mensile. Gesù ha detto che dobbiamo pregare senza stancarci mai (ovviamente non solo per questo, ma anche per questo).

Invochiamo l intercessione di Maria, perché insista anche Lei presso suo Figlio e ci mantenga fedeli nel donare la nostra vita per la venuta del suo Regno.

                                                                                              + Claudio Stagni, vescovo

Messaggio per la Giornata di sensibilizzazione alle offerte per il sostentamento del clero
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18-10-2013

‘Ah. Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri’ esclamò Papa Francesco il 16 marzo 2013 davanti ai giornalisti. Quindi non servono più le offerte per i sacerdoti, l’Otto per mille, gli aiuti vari alle chiese?

Il giorno prima davanti ai Cardinali il Papa aveva detto: ‘La verità cristiana è attraente e persuasiva, perché risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana, annunciando in maniera convincente che Cristo è l’unico salvatore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini’.

È questa infatti la ‘mission’ della Chiesa, che si svolge secondo tre percorsi: si tratta dei luoghi di culto (costruzione e manutenzione) per celebrare l’Eucaristia e tutti i sacramenti, delle strutture per il catechismo e le attività per i ragazzi, delle iniziative di carità sempre più necessarie in Italia e all’estero, del mantenimento dei presbiteri, che devono vivere dell’altare.

Tutta questa attività, che serve per l’evangelizzazione e ‘risponde anche ad un bisogno profondo dell’esistenza umana’, viene sostenuta dal servizio economico alla Chiesa secondo le tre finalità: culto e pastorale, carità e sostentamento del clero.

Il Papa indubbiamente vuole insegnarci uno stile, che deve rispecchiare anche la vita della Chiesa che si presenta davanti al mondo; per cui viene condannata la mondanità, lo spreco, il consumismo e di conseguenza il venir meno della custodia del creato. Viene insegnata la sobrietà nella vita del presbitero, nei mezzi usati per l’apostolato e nella vita dei cristiani. È bene che il Papa ci ricordi questo stile evangelico, che non deve essere confuso con la mancanza di mezzi, che finirebbe per colpire anzitutto i più poveri.

La Giornata del 24 novembre per le offerte per i sacerdoti merita quindi tutta la nostra attenzione, sia perché con quanto viene ad essi garantito dall’Istituto centrale per il sostentamento del Clero (poco più di 800 euro al mese) non si diventa ricchi, sia perché più offerte ci sono, meno si deve attingere al fondo dell’Otto per mille, liberando così disponibilità per la carità e il culto/pastorale. Anche qui si può dire: con il poco di tanti, si può fare molto.

Messaggio Gratulatorio di PAPA FRANCESCO al vescovo Claudio Stagni in occasione del giubileo sacerdotale
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23-07-2013

Al venerabile fratello Claudio Stagni, vescovo di Faenza-Modigliana

 

Venerabile fratello, deve essere in verità segno di grande gioia il fatto che stai per celebrare prossimamente il cinquantesimo anniversario della tua ordinazione presbiterale. Senza dubbio ritornerai con la memoria a quel giorno in cui per mano dell’eminentissimo e insigne cardinale Giacomo Lercaro divenisti sacerdote e dispensatore dei divini misteri. Trascorsi quindi dieci lustri, questo gioioso ricordo non solo sarà vicino a te, ma anche a tutti i fedeli ai quali sei stato donato come Pastore.

È opportuno anche che si ricordino alcuni momenti particolarmente significativi nei luoghi dove espletasti gli studi filosofici e teologici e fosti segnato con l’ordine sacro. La stessa città di Bologna per la sua fama ti indicò evidenti esempi delle cose umane e divine, motivato dai quali iniziasti a sostenere il ministero presbiterale, insegnasti ai seminaristi una saggia e opportuna dottrina, hai aiutato i giovani nel cammino spirituale, hai svolto incarichi curiali, sei divenuto infine Vicario generale; da tutto questo sappiamo essere derivati non pochi vantaggi per i fedeli.

Su di te poi volse i suoi occhi il nostro predessore il beato Giovanni Paolo II di veneranda memoria, e destinò te, con provvida decisione, come Vescovo ausiliare della sede di Bologna. Lo stesso Sommo Pontefice, successivamente, ti affidò di pascere la comunità diocesana di Faenza-Modigliana, in modo che tu compissi quelle stesse cose che precedentemente in altra sede avevi fatto, in questa Chiesa.

In verità abbiamo appreso che tu hai compiuto opportunamente la visita pastorale alle parrocchie, hai presieduto al ricordo millenario di san Pier Damiani e hai dato inizio all’anno dedicato alla Beata Vergine Maria venerata in questa città sotto il titolo di Madonna delle Grazie. Non senza minore lode ricordiamo la pratica convivenza con i tuoi confratelli vescovi.

Pertando sommando tutto quello che abbiamo ricordato sopra, vogliamo congratularci per il tuo giubileo sacerdotale. Infine, elargiamo, Venerabile Fratello, la Benedizione Apostolica come pegno dei precedenti meriti, che deve essere rivolta alla tua intera comunità ecclesiale, mentre ugualmente ti chiediamo preghiere perché possiamo assolvere oppurtunamente il ministero Petrino a noi affidato.

Dal Vaticano, il giorno 30 del mese di giugno dell’anno del Signore 2013, primo del nostro Pontificato.

Francesco

Messaggio ai Rioni e al Gruppo Municipale di Faenza
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07-06-2013

La quarta domenica di giugno è ormai entrata nella tradizione di Faenza come ‘la domenica del Palio’, che conclude un periodo di alcune settimane molto impegnate per tutti i rioni cittadini. Credo che la partecipazione della città agli eventi che vengono ogni anno programmati dia la misura di quanto tutto questo sia entrato nella attenzione della gente.

C’è una certa dose di partigianeria per il proprio rione, come è giusto; c’è un interesse alla qualità delle gare e allo spettacolo che viene offerto; c’è il programmare il proprio calendario tenendo conto degli eventi finali del Palio; c’è il sostenere tutta l’organizzazione per legare soprattutto i giovani alla propria Città. L’auspicio è che anche questa attività culturale, storica e sportiva non degeneri al livello dello sport industriale, ma conservi quel tanto di genuinità legata alla realtà locale.

Il coinvolgimento delle risorse sociali a sostegno di questo evento risponde al bisogno di creare legami per la coesione di una comunità civile che ha molte tentazioni di frantumazione. Anch’io ritengo che sia giusto incoraggiare il valore umano di queste iniziative, che impegnano i ragazzi e li inseriscono in un gioco di squadra difficile e per questo salutare. Se un appunto si può fare è l’eccesso di scaramanzia in alcuni momenti del tutto innocui, ai quali vengono attribuiti poteri assolutamente inesistenti. In questo sarebbe auspicabile una maggiore libertà di spirito.

Mi sento quindi in dovere di ringraziare tutti coloro che faticano e si impegnano perché l’evento-palio riesca al meglio e sia un momento bello per la città e riunisca tutti attorno ai valori positivi della giostra, compreso quel sano agonismo che dovrebbe trovate tutti  uniti per ottenere il risultato migliore.