Mamme e bimbi eritrei accolti alla casa dell’AMI di Fognano

Ora c’è una giraffa gialla e marrone appesa al muro di casa AMI a Fognano. Sullo sfondo ha le colline verdi e marroni del novembre del nostro paesaggio. L’ha disegnata Noah. Noah ha dieci anni gli ultimi quattro li ha trascorsi scappando dall’Eritrea e attraversando altri due Paesi africani con la mamma. Il 10 novembre è partito con lei ed è giunto in Italia, a Fiumicino, grazie ai corridoi umanitari. Noah, la sua mamma, con altre due mamme e tre bimbi vivono ora a Fognano. Più di un anno fa l’AMI ha dato la disponibilità ad accogliere donne e bambini provenienti dai campi profughi dell’Etiopia. Il covid ha rallentato ma non impedito questo progetto. Così l’11 novembre, memoria di san Martino, questo progetto si è concretizzato. Mamme e bimbi ora sono sereni e sorridenti. Tanti volontari di Fognano e dintorni ci hanno aiutato e ci aiutano nell’ospitalità. Hanno terminato la quarantena fiduciaria e inizia il cammino verso la loro integrazione nella società italiana: la scuola per i due più grandini, l’asilo per i piccolini, il percorso verso l’autonomia e la ricerca di un lavoro per le mamme.

Il progetto dei corridoi umanitari nasce da una collaborazione fra Caritas, Comunità di sant’Egidio in accordo col Ministero degli Interni, con un rimborso spese erogato da CEI e chiesa Valdese. Permette alle persone collocate nei campi profughi di raggiungere l’Europa senza attraversare il deserto, senza i soprusi in Libia ed i rischi del Mediterraneo.  Da giorni la regione del Tigray, in cui ci sono i campi profughi è in conflitto con Etiopia ed Eritrea, e di nuovo, centinaia di migliaia di profughi sono costretti alla fuga. La serenità di Noah e dei suoi ‘amici’ fa bene, ma non può distoglierci dal pensare (e agire) verso gli eritrei ancora senza ospitalità in un paese sicuro.

Vorremmo, come AMI, ringraziare  la parrocchia di Fognano e il paese, per l’accoglienza, gli scout della Val Lamone, i ragazzi di Mani Tese, le caritas parrocchiali di Fognano e Marradi, le maestre e tanti volontari che si impegnano ad accompagnare queste mamme e questi quattro bambini nel loro percorso di inserimento in Italia.

Il nostro Vescovo Mario Toso  ci ha appoggiati in questa iniziativa e mercoledì scorso ci è venuto a trovare, trascorrendo un po’ di tempo familiarmente con i bimbi e assaggiando il caffè eritreo: che richiede un vero e proprio ‘rito’ nella preparazione. Lo ringraziamo per la sua presenza paterna che ha conquistato subito i bambini.

Queste persone sono molto grate dell’accoglienza ricevuta e ricambiano con larghi sorrisi: Esrom, che ha otto anni, ha fatto del suo meglio da ometto di casa: ha fatto accomodare il vescovo e gli ha offerto una fetta di torta. È bello che si senta a casa: in questi segni cogliamo l’efficacia di un’accoglienza fatta davvero in collaborazione con tante persone e realtà. Certamente sarà impegnativo per l’AMI anche a livello economico ma siamo certi che la provvidenza del Padre verrà in soccorso.

Chi volesse aiutarci  a sostenere le spese per l’accoglienza può farlo al seguente IBAN

Amici Mondo Indiviso odv  IBAN IT 42 P 08542 23700  000000323194

o direttamente presso il nostro ufficio in  via Minardi 6-Faenza

Per info ami@amici-mondo-indiviso.org